Durezza acqua

Durezza acqua

L’acqua è l’elemento fondamentale per la vita dell’essere umano e in genere di tutti gli organismi viventi. Nel nostro organismo il contenuto di acqua varia in base a diversi paramenti: costituzione, età e sesso; nel neonato, l’acqua corporea (Total Body Water – TBW) raggiunge il 75% della massa complessiva mentre nell’adulto si attesta intorno al 60%.

L’acqua svolge numerose funzioni essenziali al metabolismo, quali: soluzione e trasporto dei nutrienti, dei corpuscolati (cellule del sangue), degli ormoni, dei cataboliti ecc., consente le reazioni biochimiche, contribuisce alla termoregolazione ecc.
La carenza corporea di acqua si definisce disidratazione, mentre l’eccesso (patologico) è inquadrato con il termine di iperidratazione.

La quantità d’acqua necessaria al metabolismo si può differenziare in:

  • Acqua esogena: introdotta con le bevande e gli alimenti
  • Acqua endogena: quella prodotta dall’ossidazione dei macronutrienti energetici all’interno delle cellule.
  • Acqua potabile

L’acqua esogena introdotta con gli alimenti e le bevande DEVE essere acqua POTABILE, e per essere definita tale, è necessario che possieda alcuni requisiti di natura chimico-fisica, organolettica e microbiologica:

  • Deve essere limpida, incolore, inodore e insapore, ed avere un gusto gradevole
  • All’analisi chimica non deve presentare tracce significative di contaminazione (ammoniaca, nitrati, nitriti, tensioattivi, metalli pesanti ecc.)
  • All’analisi batteriologica non deve presentare colonie di microorganismi
  • Durezza

La durezza dell’acqua indica il contenuto di sali (soprattutto alcalini), quali calcio e magnesio (Ca e Mg – responsabili della formazione del “calcare”) sotto forma di: cloruro di calcio (CaCl2), solfato di calcio (CaSO4), cloruro di magnesio (MgCl2) e solfato magnesio (MgSO4).
La durezza dell’acqua può essere TOTALE, PERMANENETE e TEMPORANEA (in base alla struttura dei sali stessi):

  • Durezza totale dell’acqua: è il totale dei sali di calcio e magnesio sciolti in acqua
  • Durezza permanente dell’acqua: è un parametro che misura la quantità di sali di calcio e magnesio che rimangono in soluzione dopo l’ebollizione
  • Durezza temporanea dell’acqua: è la differenza tra la durezza totale e quella permanente, pertanto costituisce la quantità di bicarbonati di calcio e magnesio che precipitano per ebollizione dell’acqua.
  • Grado di durezza dell’acqua

Il grado di durezza dell’acqua si esprime in tre grandezze:

  • Gradi francesi (anche in Italia) (F°): 1 grado francese = 10mg di CaCO3 ogni litro d’acqua
  • Gradi tedeschi (D° o DH°): 1 grado tedesco = 10mg di CaO ogni litro d’acqua = 1.79 gradi francesi
  • Gradi inglesi (°GB): 1 grado inglese = 10mg di CaCO3 ogni 700 grammi d’acqua = CaCO3 1.43 gradi francesi

Tipi di Acque
DUREZZA IN GRADI FRANCESI (F°)

  • Acque molto dolci
    0-4
  • Acque dolci
    4-8
  • Acque a durezza media
    8-12
  • Acque a durezza discreta
    12-18
  • Acque dure
    18-30
  • Acque molto dure
    > 30

Le acque destinate alla distribuzione su rete idrica per la popolazione subiscono diversi e sistematici controlli (A.S.L.) mirati alla verifica dell’effettiva potabilità dell’acqua erogata; tra i vari processi che mirano a rendere potabile l’acqua ci sono anche:
Sedimentazione e filtrazione: per eliminare le particelle solide, tra le quali anche il calcare (sali di calcio e magnesio)
Correzione della durezza (se necessaria): se troppo dura, l’acqua potabile deve essere addolcita mediante l’utilizzo di addolcitori o demineralizzatori a scambio ionico.

Eccessiva durezza dell’acqua

L’acqua eccessivamente dura, se bevuta, nel lungo termine potrebbe non essere salutare; soprattutto per i soggetti che soffrono di nefrolitiasi (calcoli renali) o renella, i sali di calcio contribuiscono alla formazione di “cristalli acuminati e facilmente aggregabili” all’interno delle vie urinarie: i cosiddetti ossalati di calcio (principali costituenti dei calcoli renali). Nonostante molti approfondimenti scientifici attribuiscano prevalentemente al SODIO (Na) e alla concentrazione urinaria la colpa della formazione dei calcoli renali, anche l’associazione di una quota eccessiva di sali di calcio e acido ossalico (un fattore antinutrizionale presente negli alimenti vegetali: rabarbaro, spinaci, barbabietole ecc) può accelerare la formazione e il sedimento di ossalati di calcio. Va precisato, comunque, che l’associazione all’interno dello stesso pasto di cibi ricchi di ossalati con altri ricchi di calcio ha presumibilmente un effetto protettivo nei confronti dei calcoli renali; inatti, la conseguente formazione enterica di aggregati di ossalato di calcio – non assorbibili quindi eliminati con le feci – riduce la quota di acido ossalico assorbito dalla mucosa intestinale.
In definitiva, essendo caldamente SCONSIGLIABILE la riduzione dell’apporto di calcio alimentare (quale costituente nutrizionale sufficientemente assorbibile e essenziale in razioni di circa 1g/die), e vista la “dubbia” biodisponibilità del calcio legato in sali, per i soggetti affetti da litiasi renale sarebbe buona regola seguire un’alimentazione:

  • Povera di acque dure

  • Povera di acido ossalico

  • Ricca di acque potabili molto dolci o (ancor meglio) minerali con basso residuo fisso (minimamente mineralizzate).

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/alimentazione/durezza-acqua.html